Il recente passaggio del nostro Presidente Nazionale, Agostino Scornajenchi, alla carica di Amministratore Delegato di CDP Venture Capital SGR, a riprova del suo elevato standing e del suo valore sia professionale che umano, offre l’opportunità di svolgere una riflessione sull’evoluzione del ruolo del CFO/Direttore Amministrativo e Finanziario. Partiamo da un dato particolarmente interessante. Secondo una recente indagine di Michael Page, che analizza i risultati di una ricerca pubblicata da Heidrick & Struggles, all’interno delle maggiori aziende di 25 mercati mondiali (tra cui l’Italia) il 22% dei CEO attualmente in carica è stato precedentemente CFO. Un valore in aumento rispetto al 18% del 2020, che nel nostro Paese si attesta oggi all’8,1% con- tro il quasi 6% del 2017. Si conferma quindi una tendenza in progressiva crescita quella per cui sempre più spesso ai responsabili delle funzioni AFC viene offerta l’ambita (e spesso impegnativa) poltrona di CEO.
Quali sono stati gli elementi determinanti che hanno condotto autorevoli colleghi, ex uomini della finanza e CFO come il nostro Agostino Scornajenchi, come Luigi Ferraris (CEO Ferrovie dello Stato), Andrea Mangoni (CEO Mundys), Carlo Messina (DG Intesa San Paolo), Fabrizio Palermo (CEO ACEA), Luigi Gubitosi (Presidente Luiss Guido Carli) – insieme a tanti altri – ad assumere ruoli chiave così delicati nelle loro imprese?
Il parere di chi scrive (che guarda caso, prima di essere Direttore Generale di una banca e CEO di aziende industriali e di servizi, è stato un CFO) è che il DNA di questo professionista, in particolare negli ultimi 10/15 anni, è profondamente mutato all’interno delle aziende.
Le classiche competenze tecniche nelle aree Amministrazione, Finanza, Controllo, Fiscale e Societario, sebbene sempre strettamente necessarie oggi sono solo un prerequisito, e per svolgere bene i propri compiti i CFO devono aggiungerne molte altre. In primis, la visione strategica, la capacità di trasformare dati in informazioni per assumere decisioni consapevoli e di individuare e analizzare i rischi, oltre alla sensibilità ai temi di compliance e all’ abilità di innovare e riconsiderare criticamente e senza resistenze scelte e decisioni; tutte competenze indispensabili per assicurare la continuità delle imprese, oggi costrette a operare in un contesto di elevata incertezza. Molti di noi ricordano il Congresso Nazionale ANDAF, che si è tenuto a Firenze nel 2004, il cui titolo era “Business renaissance: storms are not forever”. Ebbene, è certamente vero che i temporali non sono per sempre, ma è altrettanto vero che la frequenza dei “cigni neri” si è rivelata, negli anni successivi a quel Congresso, davvero impressionante: il tracollo immobiliare e il fallimento di grandi banche e imprese (2008), il disastro nucleare di Fukushima e la guerra in Siria (2011), la crisi petrolifera e l’allarme Ebola (2014), la Brexit con l’uscita del Regno Unito dall’UE (2016), la pandemia da Covid (2019), l’invasione sovietica dell’Ucraina e le gravi conseguenze nelle catene di approvvigionamento (2022) e, per finire, la guerra tra Israele e Hamas dei giorni nostri. Pilotare una società in un clima di incertezza e complessità, condizioni che hanno influenzato pesantemente l’economia in questi ultimi quindici anni, è certamente compito assai arduo e difficile. Proprio per questo l’impresa del futuro dovrà necessariamente investire sui propri uomini chiave, scegliendo coloro che sono in grado di esprimere capacità di previsione, di pianificazione e di analisi; requisiti indispensabili per fronteggiare le sfide che arrivano da mercati globali sempre più competitivi e complessi. Competenze essenziali oggi per un CFO, e che di fatto possono rappresentare un trampolino per diventare Amministratore Delegato. Semplificando: la carta vincente è svolgere bene il proprio compito di CFO. ANDAF, nell’ambito del progetto di certificazione del profilo professionale dei CFO, ha posto particolare attenzione al tema delle competenze e – anche per questo – recentemente ha costituito il “Club dei CFO certificati”: una community di CFO che si incontrano periodicamente per discutere sui temi emergenti e sulle novità della professione. Se non lo aveste già fatto, vi invito a leggere il documento UNI/PDR 104:2023, recentemente aggiornato per gli aspetti riguardanti la sostenibilità, che definisce attività e requisiti del profilo professionale dei responsabili dell’area AFC, compiti e relative conoscenze, abilità e responsabilità-autonomia sulla base dei criteri del Quadro Europeo delle Qualifiche (EQF). Per ANDAF è motivo di orgoglio quando i propri Soci assumono ruoli di vertice in importanti organizzazioni e molti altri maturano quel mix ideale di caratteristiche, esperienza e capacità manageriali che potenzialmente consentirà loro in futuro di esprimere la figura del massimo organo delegato d’azienda. Dobbiamo quindi evidenziare con altrettanta soddisfazione che, come naturale conseguenza di quanto appena sopra rappresentato, Agostino Scornajenchi – pur con il suo nuovo e importante ruolo – rimane Presidente Na- zionale di ANDAF, fedele al proprio mandato.
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Articolo pubblicato sulla rivista ANDAF Magazine di gennaio 2024.
Di Paolo Bertoli Membro dell’Advisory Council ANDAF e Direttore Responsabile di ANDAF Magazine